MEMORIEILLUSIONI: L’ALBUM CHE CELEBRA I VENT’ANNI DEI MORGANA

Come un delicato carillon che custodisce le gioie più preziose, MEMORIEILUSIONI rappresenta il luogo ideale che abbiamo scelto per preservare le esperienze che ci hanno emozionato di più. Un viaggio senza tempo che abbraccia il passato, il presente e il futuro attraverso brani amati già conosciuti e nuove composizioni inedite.

Con  queste parole la band presenta l’ultimo lavoro in studio, ovvero 9 tracce che raccontano l’evoluzione artistica, ma anche personale della band, dagli esordi sino ad oggi; una raccolta musicale puntellata di momenti da incorniciare, sfondi da fotografare e da incidere, in un contesto emotivo in continuo cambiamento, dove i suoni evidenziano ricordi da custodire e preservare. Ed ecco allora che mentre osserviamo un carillon, avvertiamo le medesime emozioni di quando ascoltiamo la prima traccia dell’ultimo disco dei Morgana: un tempo che appare proiettarsi prima nel passato, poi nel futuro, per confondersi nel presente, e poi di nuovo scorrere indietro in un passato mai dimenticato. Corde emotive che rintoccano contro battiti del cuore inarrestabili, mentre il ritmo sconvolge ogni più piccolo movimento dell’anima, soverchiandola di sensazioni…

E’ questo il senso più profondo di Memorieillusioni: la storia di un viaggio nel tempo e di come alcuni pensieri, fatti anche di illusioni, diventano poi ricordi scolpiti e depositati dentro di noi.

Del resto questa è la storia di vent’anni di musica dei Morgana, anzi, memorieillusuoni è proprio la storia dei Morgana e il continuum tra le due parole che compare nel titolo, evidenzia come le loro canzoni si muovano in due sensi principali, irradiandosi poi nelle diverse strade, dando forma ad immagini inedite, capaci di cogliere istanti memorabili.

I Morgana nascono nel 2003, grazie all’intenzione di Marco Poli (voce) e Giuseppe Capriati (batteria), ai quali si affiancano poi Michele D’Alessandro (chitarra) e Marco Mirri (basso).  Fin da subito, fanno capire di essere Il loro è uno stile prettamente pop/rock, dove comunque, complici anche i gusti differenti di ogni membro della band, non mancano sfumature e influenze provenienti da altri generi musicali, creando una sinergia che definisce e rende unico il loro suono.

Ma non è solo questo a contraddistinguere, in mezzo a tanta offerta di musica, in particolare di rock italiano, la band dei Morgana che da vent’anni a questa parte è presente nel panorama discografico; i morgana vogliono anche dar pregio e valore alle parole nelle loro canzoni, a testi che non sono mai un mero riempimento musicale dei loro brani, ma dove al contrario, è la musica stessa ad essere un mezzo a servizio del testo per veicolare emozioni, sensazioni, e stati d’animo, che in quel particolare suono proposto, diventa tangibile e fonte di ispirazione per un pensiero.

Con la pubblicazione di “Radiopositivo”, la band pubblica l’EP che raccoglie i loro primi inediti. Dopo il primo contratto discografico, nel 2020 la band inizia un nuovo percorso sancito dalla collaborazione  con la label PMS Studio di Raffaele Montanari e con la quale pubblicano poi diversi singoli- a partire da “Non posso fare altro” , fino ad arrivare al singolo attuale “Cosa resta di me?”.

tutti presenti in questo nuovo album.

La metafora del viaggio imperversa nelle tracce custodite all’interno di questo memorabile carillon, un suono intriso di ricordi, di suggestioni…Il tempo vissuto in ogni suo istante, una chiara confessione a sé stessi, un invito a non scendere a compromessi cercando di prendere iniziativa sulla propria vita, arginando i dubbi ed eliminando ogni tentativo di essere passivo.

Memorieillusioni spiega come l’autostima debba essere valorizzata in ogni sua angolatura, ma racconta anche di quanto sia difficile esporre se stessi e le proprie emozioni, perché  in qualsiasi circostanza, qualcosa sfugge sempre. Confessare tutto in una canzone diventa difficile e la luce ricercata e ambita per sconfiggere quel buio che oscura la capacità di vedere in maniera chiara è in continuo agguato. La possibilità di ingannare l’illusione diventa uno dei motivi per cui vale la pena di lottare e di muoversi verso un miglioramento personale che attui una crescita del proprio Io.

E le illusioni sono anche celate nel titolo dell’album , la title track del resto, appare proprio alla stregua di un carillon, dove la voce del cantante ripercorre i momenti salienti di quello che poi l’album nel suo insieme racconta. L’emblema del disco è racchiuso in questa traccia brevissima la cui durata, di nemmeno due minuti, riassume il significato di quello che poi gli altri brani andranno a raccontare, soffermandosi su luoghi e colori osservati in questi 20 anni di musica.

Un altro universo è un brano dal sound e dalla melodia distesa, dove tuttavia il rock esplode nell’inciso, scatenando come una tempesta la possibilità di dominare la ragione con l’istinto… Vedere ed osservare hanno confini inscindibili e lo scorrere del suono, ci fa intuire tutto il senso di questa attenta riflessione, dove la volontà di scappare verso un altro universo è una sorta di fuga dalla realtà. Una realtà che appare a tratti inconcepibile e inaggirabile, e le cui cose ci sembrano incomprensibili, dove sconfiggere il dualismo tra bene e male, diventa possibilità di redimere il proprio Io.

Nero inchiostro è un brano che intercede in maniera quasi sinistra verso le contraddizioni umane, riversandole sul tavola in maniera quasi incontrollata, analizzandole, mentre le chitarre e le percussioni scatenano un ritmo accattivante che trascina l’ascoltatore verso un anello che congiunge gli stadi di una vita dispersa nelle sue “buone ragioni”, le quali però non bastano… prendersi gioco di qualcuno è così semplice quando ci sono di mezzo stati d’animo trasparenti che a volte, diventa più facile nascondersi tra le righe di quella che appare da lontano una mera confessione di sé, ma che nella realtà dei fatti, rivela soltanto un lato della medaglia, nascondendo al più la vera essenza personale.

Flebile e delicata la melodia di Completi a metà, dove  un crescendo vocale accompagna la strofa del brano per poi distendersi nuovamente nel ritornello. “Potrebbe bruciare anche l’anima se stiamo troppo vicini”: un viaggio sospeso tra il sogno e la realtà, dove il sogno disegna orizzonti mai esplorati, raccontando  di immagini intraviste soltanto nei pensieri e nelle notti di solitudine. La capacità di poter sorvolare con la mente sopra le titubanze per ritrovare l’altra metà di sé, diventa il motivo centrale di questo mero vagare verso una meta indefinita.

Stupida follia contempla arrangiamenti molto sofisticati la cui perizia tecnica si desume sin dalle prime note. Equilibrato nello sviluppo, con  un rock elettronico che domina i suoni della traccia, il sound di Stupida follia riesce a sovvertire ogni aspettativa, delineando anche nelle  pause, coniugazioni tra musica e parole di natura ricercata, lasciando che questi momenti di quiete, siano paragonabili al  al silenzio che l’anima rilascia, quando legge se stessa interrogandosi. Un brano dal respiro fresco e dove il rock scuote il ritmo in modo elegante senza strafare ma solo con l’idea di scuotere la mente, si muove fra incursioni elettroniche del suono che rendono il pezzo un chiaro riferimento all’attuale panorama indie rock moderno.

Sonia Bellin

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