Un titolo fin troppo esplicativo, il quale mette in risalto non solo il tema principale del brano, ma anche lo stesso genere che lo rappresenta, ovvero il rock, divulgato nella sua purezza, senza nessuna remora e con la sola voglia di stupire e sperimentare.
Nato a Bolzano nel 1979 e in attività dal 1996, Diego Polli ha collaborato con diverse band, sia come cantante, che come chitarrista e bassista e sia con cover ma anche con inediti.
Durante il lockdown Diego si autoproduce un album contenente otto inediti, tutti scritti in italiano, i quali riassumono il suo percorso di vita, compreso quello artistico, e con generi che dal rock, attraversano diversi stili musicali, tra cui anche il metal, passando per il pop.
Fondamentale alla realizzazione dell’album e non solo, è l’amico e chitarrista David Altieri, che ha arrangiato i brani, con il synth e il piano. David, che date le sue incredibili capacità tecniche è richiesto e collabora come chitarrista solista da tanti gruppi del territorio, attualmente sta
studiando chitarra moderna presso il Conservatorio F.A. Bonporti di Trento, indirizzo “Popular Music” ed è insegnante di chitarra presso “MusicaBlu” di Bolzano, ha dato all’album di Diego un contributo davvero imprescindibile, ravvisabile non solo negli arrangiamenti orchestrali, ma anche negli stessi suoni emessi dalla sua preziosa chitarra.
A collaborare per la realizzazione dell’album, non può mancare poi il nome Rino Cavalli, batterista da oltre 20 anni sulla scena locale ed internazionale ed insegnante a Bolzano presso il Cesfor – Centro Studi e Formazione. Negli anni, Rino ha consolidato collaborazioni artistiche e didattiche sia sul territorio locale, sia su quello internazionale; tra cui si possono citare il cantautore madrileno Pedro Makay, il newyorkese Tedd Robinson, il trombonista Roberto Solimando (Vasco), Andrea Maffei Spritz Band (vincendo il premio Città di Recanati (Musicultura) nel ’97), George McAnthony, Bakiba e molti altri nella scena del TrentinoAlto-Adige.
“Liberi” è il singolo apripista tratto dall’album omonimo, un brano di imponente elevatura sonora, capace di deviare dalle tante direzioni intraprese oggi dalla musica mainstream. “Una canzone potente, uno sfogo nei confronti delle persone maligne manipolatrici che prima di criticare e giudicare gli altri, dovrebbero pensare a loro stessi e ed all’ipocrisia delle loro stesse parole….” Dichiara Diego Polli parlando di LIBERI, un brano le cui sonorità sono tra le più strabilianti, con incursioni nell’hard rock e richiami all’underground internazionale, senza dimenticare qualche rifrazione metal, sempre presente nel cuore dell’artista.
La batteria non sferra il ritmo nemmeno per un secondo perseguita dalle chitarre, le quali si aggrovigliano su loro stesse, con un assolo infinito che fa da special, rendendo il pezzo un vero capolavoro.
Sonia Bellin.
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