INTERVISTA A MICHELE CAMILLO





Dopo la pubblicazione del suo primo album in studio, il disco intitolato “Oltre la zona di comfort”, abbiamo finalmente qui con noi Michele Camillò, Cantautore, chitarrista, scrittore ed attore italiano che ora abbiamo qui con noi per parlarci di questo suo ultimo ed interessante progetto!



Benvenuto innanzitutto caro Michele,

allora iniziamo il nuovo anno con cose nuove ma anche raccogliendo le chicche di quello che è stato il tuo percorso discografico finora, dato che questo nuovo album raccoglie ben 12 tracce e diversi singoli ….

Ciao Sonia! Sì, il 2023 è stato un anno davvero intenso: la registrazione dell’album a Milano, il mastering negli studi di Abbey Road a Londra..e poi la promozione del disco, vari eventi live e i video dei singoli, quattro in tutto, dei quali tre fanno parte dell’album.



 Ho detto appositamente percorso discografico in quanto, quello del cantautorato non è la tua unica passione e, come ricordato in apertura, oltre a dedicarti alle canzoni, ti sei cimentato- più volte – con ottimi risultati- nella scrittura, pubblicando anche i due romanzi “Lungo le corsie “ e “la redenzione”. Come concili queste due forme d’arte diverse ma con molti aspetti in comune e come definiresti la tua personalità artistica, più da scrittore o più da cantautore…?

Romanzi e canzoni, musica e letteratura sono due modi per poter esprimere ciò che provo dentro: le mie paure, i miei dolori, ma anche i miei desideri, l’amore, la fede e la voglia di vivere e di realizzare una vita piena. Anche se mi sento più cantautore, perché attraverso le mie canzoni riesco a trasmettere le mie emozioni in maniera più spontanea.



 Nei due romanzi sopraccitati hai dato un’idea chiara del tuo stile di scrittura, con la scelta di portare temi attuali di spiccato interesse sociale, tra cui la criminalità organizzata, non tralasciando mai l’aspetto psicologico che lega forse la scrittura alla musica ….

Sì, è vero! L’aspetto psicologico dei personaggi descritti nei miei romanzi viene messo in risalto. Questo perché, oltre al racconto degli avvenimenti che si svolgono, credo sia importante sottolineare come i personaggi reagiscano a tali eventi e situazioni. E sono proprio queste reazioni che condizionano il verificarsi degli eventi successivi. Quando cambia il nostro modo di percepire le cose, allora cambia anche ciò che ci sta intorno. E questo ha influito molto sul mio stile di scrittura.



Il nuovo album si intitola “Oltre la zona di Comfort” come già ricordato e coincide con il titolo del singolo che stai presentando in queste settimane…

Come mai questo titolo, che cosa volevi comunicare all’ascoltatore e quali sono le reazioni che ti aspetti dal pubblico…?

Andare oltre la zona di comfort vuol dire superare il muro della paura, oltre il quale è possibile esplorare ed assaporare un oceano di possibilità: uscire dai propri schemi mentali, spesso acquisiti durante l’infanzia; andare oltre le credenze limitanti della società odierna che ci spingono a rimanere in una sorta di schiavitù camuffata e che ci impedisce di realizzare i nostri reali desideri.


L’album è un compendio delle tue opere e rappresenta le varie sfaccettature musicali del tuo estro artistico, dove ovviamente no manca anche la tua identità personale, nonché il tuo bagaglio culturale…ti va di parlare dei vari temi affrontati in “Oltre la zona di Comfort”…?

“Oltre la zona di comfort” potrebbe essere considerato un vero e proprio concept album, poiché nasce da un senso di dolore e solitudine, ma che sfocia in un vero e proprio viaggio interiore, nel quale si va verso una trasformazione radicale della propria vita. Un desiderio autentico di rivoluzione umana, sia interiore che esteriore in cui, attraverso il superamento di varie difficoltà, sia possibile la totale realizzazione dei propri obiettivi. E questo lo esprimo attraverso varie metafore: andare “Oltre la zona di comfort”, uscire dall’Egitto o dalla “prigione dorata”, significa venir fuori da una situazione che sembra comoda e tranquilla, ma che in realtà ci schiavizza e rende monotona la nostra esistenza. E cosa ci fa rimanere in questo torpore? La paura. La paura di andare oltre, spesso la paura di essere felici!



Tra le varie tematiche però, emerge fin da subito, nelle varie tracce e a partire dal titolo stesso, la volontà di non smettere di credere in se stessi, nei propri sogni e di voler a tutti i costi abbracciare ogni singolo istante del tempo a nostra disposizione per cercare di migliorarci, senza lasciarsi richiudere dentro a quella zona di comfort appunto, che sbiadisce il nostro contorno vitale, ma cercando al contrario di fra fiorire lineamenti sempre nuovi e traiettorie mai compiute per trovare sempre una nuova via…

Certamente!!! Non dobbiamo mai smettere di credere in noi stessi, nelle nostre potenzialità. Non dobbiamo farci abbindolare dai cliché della società odierna. E soprattutto non dobbiamo inventarci alibi o scuse: sono troppo “vecchio”, sono poco “bello”, non sono abbastanza “bravo”, e potrei continuare all’infinito. Non è mai troppo tardi per realizzare i nostri sogni, l’importante è non arrendersi mai e credere fermamente in ciò siamo e in ciò che desideriamo. Ancor prima, è importante guardarci dentro e comprendere fino in fondo cosa vogliamo veramente.



Per concludere, soffermiamoci ora sui tupi progetti futuri: libri concerti, nuovi singoli… Che cosa hai in serbo per il pubblico che ti segue…?

Intanto stiamo lavorando molto sulla promozione dell’album. Inoltre si prevedono concerti a partire dalla tarda primavera ed estate, nonché futuri eventi di presentazione, sia per l’album, sia per i miei romanzi.

Intervista a cura di Sonia Bellin