Un disco, che è in realtà un “doppio EP” , definizione utilizzata dallo stesso Elvis Nick stesso, dal momento che “Born this way”, è formato da 5 brani in elettrico, seguiti dalle loro versioni in acustico.
Suoni diversi ma con un’origine comune che apportano al disco un’unità scindibile in due parti distinte, ma legata indissolubilmente tra di loro: l’energia e la travolgenza del rock elettrico… Un rock grezzo e naturale in cui la timbrica graffiante di Elvis Nick, affossa nelle pieghe più profonde del blues, scrutando i confini di un rock primordiale.
L’antesignano di un genere, quello del blues, che avrà un seguito infinito negli anni avvenire e che l’artista qui visita in una chiave nuova e personale, perseguendo strade frastagliate e viaggiando sempre in direzioni sconosciute.
Dall’altra parte un rock leggero, scandito dall’intimità con la quale i suoni acustici si posano sulla voce a tratti sussurrata del cantautore, in un confronto diretto con le proprie emozioni e con quello che queste sono in grado di concepire ogni qualvolta l’artista si ritrova a stretto contatto con esse. La confidenzialità emotiva con la quale gli arpeggi del cantautore, esprimono i contenuti dei brani, definiscono motivi indefiniti, i cui contorni sono resi evidenti dal susseguirsi di sentimenti trasposti nei testi in inglese.
L’album si apre con un brano rock richiamante le sonorità anni ’90 intitolato “Spirit”: un rock scabroso dunque, in perfetta linea con il sound grunge dell’epoca e che gioca sui contrasti tra la timbrica di Elvis Nick e il contenuto della traccia: una dedica alla musica stessa, allo spirito vivificatrice delle onde sonore e della loro peculiarità.
Ed ecco poi la title track del disco, “Born This Way”, con la sua energia dirompente, con un testo diretto, che esorta al valore di se stessi e della propria identità, il tutto in perfetto stile rock’n’roll. E non poteva poi mancare all’appello “Long Walk Home”, il singolo attualmente in promozione e la cui linea semantica ben si lega alla traccia precedente; se infatti il senso identitario esplicitato in “Born this way” invita alla presa di coscienza di sé, con “Long Walk Home”, viaggiamo on the road nei territori più viscerali del rock, ritrovando la parte più profonda di noi, quella talvolta nascosta e di cui magari nemmeno sapevamo l’esistenza.
Il titolo guarda caso riprende un brano di Bruce Springsteen e lo stile in cui è cantato da Elvis Nick e dal quale lui stesso si lascia ispirare, è proprio quello del Boss: trascinante, diretto, ruvido…Un rock che va alle radici del genere e che si rinvigorisce con estrema naturalezza.
Arriviamo poi a “The Best is yet to Come” brano il cui testo è un’esortazione a non mollare, a non scoraggiarsi mai anche quando le cose sembrano non andare per il verso giusto, per poi approdare alla traccia conclusiva dell’album , intitolata “Take Care of You”, una dedica d’amore alla fragilità umana, perchè non sempre dobbiamo essere i supereroi che il mondo vuole che siamo, ma possiamo e dobbiamo anche accettarci per le nostre fragilità. Tutti e cinque i brani sono stati scritti da Elvis Nick (nome d’arte di Nicola Ravagli) insieme a Raffaele Montanari che ne ha curato gli arrangiamenti, mentre le versioni acustiche sono state studiate e curate da Simona Toscano, storica chitarrista di Nick.
Pubblicato per la Pms studio, l’etichetta con la quale Elvis Nick collabora ormai da diverso tempo, “Born This Way” è stato pubblicato il 20 Dicembre 2022 e, singolo dopo singolo- l’album continua a regalare grandi soddisfazioni all’artista, ricevendo numerosi riscontri positivi sia da parte del pubblico che della critica, a dimostrazione di quanto il rock abbia ancora tanto da dire, ma soprattutto da raccontare…
Sonia Bellin
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