“Troppo breve “ è il nuovo singolo di Oliver Alex Fabbro cantautore e musicista, che muove i primi passi nella musica con una chitarra avuta in regalo il giorno della sua prima comunione. A 16 anni compone la sua prima canzone, continuando poi con le cover, intuisce quanto prima però, la sua vera vocazione: scrivere la propria musica per poter riversare in essa le sue emozioni, regalandole al mondo.
A 27 anni comincia così a coltivare il progetto concreto di incidere pezzi propri e di diventare a tutti gli effetti un cantautore.
Il singolo in uscita in questi giorni, dal titolo “Troppo breve” nasce due anni fa, ma, in realtà, come racconta Alex stesso, ha necessitato di un’intera vita per arrivarvici.
“Tre anni fa la mia compagna, madre dei miei figli, ha smesso di amarmi. E’ iniziato così un loop di lunghissime giornate grigie e nere, sempre con il pensiero fisso a lei e al ruolo di padre che sognavo, in una famiglia unita e felice. Mi sono così isolato, ho smesso di percepire i gusti e i profumi, ho smesso di dormire per lasciare assopiti gli incubi. Ma non ho smesso di scrivere.”
Di lì a poco, sommerso dalla tristezza per qualcosa che sembrava sepolto da ogni speranza,arriva in lui la forza di rialzarsi e di voltare pagina, di dedicare la vita alla musica:
“ Una sera per caso invitai un amico compositore per una consulenza su un gioco da tavolo a tema musica e li feci sentire un pezzo. Così è iniziata collaborazione con Lorenzo Visintin.”
Nasce così “LIVIDI” un EP che raccoglie tutto il dolore degli eventi vissuti dall’artista, dove egli imprime le emozioni, i ricordi, le sensazioni. L’inizio di un percorso personale ma non solo, che lo porterà poi ad un secondo EP intitolato “PASSI”; e saranno proprio i passi che separano le tracce di questo secondo disco, a condurlo verso una ricerca personale, lontano dai dispiaceri, da quel dolore interiorizzato per troppo tempo. Arriva il tempo di svuotarsi dalla negatività, di allontanarla da sé. Il primo singolo estratto si intitola “Troppo Breve” e rappresenta il brano scelto da Alex per esprimere quel senso di vuoto e di dispersione, nel momento in cui ci accorgiamo, di come i sogni siano prossimi alla frammentazione, di quanto la loro fragilità rispecchia quella di chi questi sogni li concepisce e li vede volare via prima che si posino con le ali della speranza…
Sonia Bellin