NON SOLO EMOZIONI MA ANCHE STORIE VERE: IL RITORNO DI EDO POP!

Lo avevamo conosciuto già conosciuto con diversi singoli che hanno scalato le classifiche dei brani indipendenti più trasmessi dalle radio italiane, ed ora, eccolo di nuovo sulla cresta dell’onda con un nuovissimo singolo estratto dal suo ultimo album. Intitolato “Aspetterò domani”, la title tarck è prorpio quella scelta da Edo Pop per l’attuale promozione radiofonica e la notizia sta già facendo il giro tra le varie testate del web. Merito anche di un’intervista in cui l’artista si racconta ma in cui ci parla soprattutto delle tracce che compongono il disco, soffermandosi sulle immagini e sulle emozioni che una canzone, è capace di trasmettere. Edo si sofferma in particolare su un brano che racconta un fatto  realmente accaduto, ossia il caso di Emanuela Orlandi, scomparsa nel lontano ’83 in circostanze ancora oggi misteriose. Non è la prima volta che un fatto di cronaca venga riportato alla luce anche dopo parecchi anni o che comunque sia raccontato con le parole di un artista e che dunque, anche una realtà quotidiana poco incline alla poeticità, sia rivestita di colori che la facciano brillare di una luce non propria; una luce che, nel caso specifico cantato da Edo Pop, vuole mettere in chiaro le vicissitudini della vicenda: cercare di capire cosa realmente accada nella realtà, ponendo qualche punto esclamativo, ma soprattutto cercando di porre pace ai tanti conflitti che l’animo umano si trova ad affrontare in casi simili, quando dopo tanti anni, ancora rimangono quei punti di domanda.

“Fin da piccolo sono appassionato del caso e ho avuto la fortuna di visitare i luoghi del Vaticano e di conoscere il fratello Pietro. Infatti nel testo cerco di trasmettere la passione e  la speranza che vedo tutte le volte negli occhi di suo fratello. E soprattutto il mio obbiettivo è di tenere vivo il caso per trovare la verità!”  riportando le parole di Edoardo, il quale fa percepire a pelle l’entusiasmo nell’essere il portavoce di immagini e di sensazioni.  Non  a caso, Edo Pop ha confermato la sua passione per la canzone d’autore e per i tanti vestiti che negli anni questa ha indossato, tra cui anche quella di raccontare le tante storie indagate dai telegiornali. Non solo emozioni, ma anche fatti autentici, realtà magari difficili da sopportare  ma che la musica, come sempre, addobba con i migliori modi possibili. Le immagini raccolte nel brano di “Cara Emanuela” hanno infatti la capacità di immedesimare l’ascoltatore non solo nelle emozioni provate, ma anche negli  stessi luoghi che a noi stessi sembra di percorrere, ricreando  la scenografia di una canzone anche senza un video, ma con il solo utilizzo delle parole. Si può ben dire che Edo Pop abbia imparato sai suoi maestri e che l’eco di Luigi Tenco, così come degli altri grandi cantautori che  hanno ispirato e guidato la formazione di Edoardo, siano ravvisabili anche in questo ultimo singolo “Aspetterò domani”, che inserendosi in un contesto semplice e in una cornice impercettibile, manifesta tutta la sua pittoresca immagine musicale, conservando a pieno titolo originalità e amore per il pop d’autore.

Sonia Bellin

https://open.spotify.com/album/36NZ4aJ3F29r5pckQd8xd9b

Di seguito la piacevole chiacchierata con  Edo Pop, al secolo Edoardo Porcellana, interprete e cantautore astigiano il cui stile si contraddistingue per un’eleganza capace di coniugare la tradizione della canzone d’autore con la modernità del pop melodico contemporaneo…

Un caloroso ben ritrovato caro Edoardo…cominciamo con il tuo ritorno in radio e con un singolo, “Aspetterò domani”, che è anche title track del tuo ultimo album….

Dopo una ricca e appassionata intervista, abbiamo avuto il piacere di conoscere e approfondire il mondo di Edo Pop, al secolo Edoardo Porcellana e della sua musica, in particolare, l’artista astigiano ci ha raccontato del suo ultimo album “Aspetterò domani” e del suo nuovo singolo dal titolo omonimo, attualmente in promozione radioeche Edoardo ha descritto tale titolo come un presagio di speranza, motivo  del tutto diverso al sound del precedente singolo “Il sorriso di Aprile”  Ciao Sonia! Grazie a te per questa splendida chiacchierata!

Si esatto, il singolo che verrà trasmesso è proprio quello che da il nome all’album..”Aspetterò domani”lo definirei come un titolo di speranza e di pazienza proprio come la canzone. Un pezzo diverso da quello passato in radio mesi fa “il sorriso di aprile” più ritmato è più deciso!

Chiunque ascolti il brano può risentire l’eco della musica d’autore tipicamente italiana, tuttavia sono presenti spunti anche internazionali, con rimandi di melodie per certi versi antiche, quasi che la tua musica attraversasse il tempo per poi riportare gli stessi suoni al presente….

Proprio così! Amo molto le melodie antiche e direi anche immortali.. Il mio istinto musicale quando compongo un pezzo mi porta sempre alla musica del passato dei miei “maestri musicali”.

Non a caso tra i tuoi cavalli di battaglia è annoverata la deliziosa  deliziosa cover di Luigi Tenco  “Passaggio a livello” c’è una motivazione ben precisa dietro alla scelta di questo brano in particolare che hai deciso di reinterpretare…?

Premetto che amo tutte le canzoni di Luigi Tenco e, quando mi capita di interpretarle, le sento dentro come se fossero un po’ mie. Ho scelto questo brano durante il memorial Tenco della “verde isola” svoltosi ad Aqui terme cinque anni fa. Due sono i principali motivi, il primo è che durante la serata erano presenti mostri sacri della musica italiana come Memo remigi, Amedeo Minghi, Don backy e Nicola di Bari (per citarne alcuni) e ovviamente sul palco sceglievano le più famose delcantautore. Il secondo motivo invece è perché il testo narra una scena che ho vissuto proprio davanti ad un passaggio a livello. Il brano tra l’altro, è stato scritto da Enzo Jannacci un altro mio maestro musicale che stimo moltissimo! È stato un doppio omaggio da parte mia.

Luigi Tenco non è l’unico artista a cui hai reso omaggio e al quale ti ispiri, in generale, quanto ti senti legato alla canzone d’autore e quanto ritieni che questa possa essere accostata alle sonorità più moderne…?

 In questi anni mi sono immerso nel mondo del piano bar, karaoke e matrimoni quindi principalmente eseguo cover di cantautori anche dimenticati negli anni.

Poi ho partecipato a numerosi concorsi canori con brani di Cesare Cremonini, Luca Barbarossa, Lucio Dalla e Franco Califano.

La musica d’autore è la mia anima e penso che ancora oggi, possa essere un punto di riferimento per i più giovani anche arrangiare e reinterpretate con suoni più moderni. Vale la pena tenere vive le poesie del passato! Sono il nostro patrimonio!

 Riguardo invece al disco nel suo insieme, le tracce che lo percorrono hanno titolo molto personali e mi ha colpito in particolare il brano che apre l’album, “Cara Emanuela”, un brano molto intenso e molto struggente in cui la mancanza di una persona non solo si percepisce, ma si rispecchia negli occhi … questi non scorgono soltanto i luoghi che la legano a noi, ma osservano quelli stessi posti da un angolo remoto della nostra anima che prende il nome di nostalgia….

Si, “Cara Emanuela” è un omaggio alla cittadina vaticana Emanuela Orlandi scomparsa nel lontano ’83 in circostanze ancora oggi misteriose!

Fin da piccolo sono appassionato del caso e ho avuto la fortuna di visitare i luoghi del Vaticano e di conoscere il fratello Pietro. Infatti nel testo cerco di trasmettere la passionee  la speranza che vedo tutte le volte negli occhi di suo fratello. E soprattutto il mio obbiettivo è di tenere vivo il caso per trovare la verità!

 Il vaticano, Sant’appolinare, Via della conciliazione… In “Cara Emanuela” ci sono immagini che passano attraverso la storia e che si ricongiungono con il nostro passaggio…quanto un luogo riesce a riportarci in un momento specifico della nostra vita e quanto una canzone può dar voce alle emozioni che ne derivano…?

Credo veramente tanto! Ognuno di noi possiede una canzone, un testo che ripercorre luoghi e immagini che abbiamo vissuto.. Prima di buttare giù il testo,ho voluto toccare con mano quello che aveva vissuto Emanuela e i suoi famigliari.

Che cosa rappresenta per te l’aspettativa e la speranza, ravvisabili anche in “Cara Emanuela”, ma che nella title track sembrano ascendere verso prospettive più alte…?

Per me sono due concetti fondamentali nella vita, in ogni campo e in ogni nostro obbiettivo che ci poniamo. Ci sono momenti che non riusciamo ad andare avanti e sembra che la strada sia in salita ma non dobbiamo mai perdere la speranza anche a costo di “aspettare domani”!

Sonia Bellin