Dal suo ultimo album“Punto. A Capo”, pubblicato nel Gennaio 2021, vi presentiamo il nuovissimo singolo di Stefano Virgilli.
Classe 1978 Stefano è un cantautore che si autodefinisce globe trotter. “ Amo scrivere canzoni e amo divulgare significati profondi.” Dichiara l’artista, che girando il mondo e percorrendo in lungo e in largo l’Asia, il Medio oriente e l’Africa, non dimentica mai le sue radici italiane.”Vedo il mondo attraverso lenti multi-etniche e multi-culturali, non vedo le persone attraverso il colore della loro pelle… Sono daltonico alle razze”.Sono queste le credenziali di Stefano Virgilli che si presenta al pubblico italiano e non solo, con un singolo il cui messaggio di pace ed uguaglianza, tenta di sensibilizzare la discriminazione e l’odio razziale che ha percorso, e purtroppo continua a percorrere la civiltà umana. E’ proprio da quest’ultima definizione che vuole partire Virgilli con “Muhammed Ali”, ovvero dal considerare l’essere umano alla stregua della sua umanità, senza distinzione di colore e senza alcun pregiudizio. Il titolo del nuovo singolo fa immediatamente intuire quanto le gesta di Muhammed abbiano ispirato Virgilli nella composizione del brano che è diventato poi un pretesto, per raccontare un uomo con degli ideali che ha combattuto una grande battaglia per i diritti sociali.
Muhammed Ali nasce Cassius Marsellus Clay nel Gennaio 1942, a Louisville, in Kentucky. A 22 anni è giá Campione del Mondo dei pesi massimi con il suo nome di battesimo, ma nel 1967, dopo essersi rifiutato di arruolarsi nell’esercito in un clamoroso gesto d’opposizione alla guerra in Vietnam, perde il titolo e viene bandito dalla box professionale. Ali non si scoraggia, anzi si imbarca in un lungo periodo sabbatico dove esplora spiritualità e eguaglianza razziale. Una vera e propria missione che lo porta in Africa, accolto come un eroe e un messaggero di pace. Al rientro negli Stati Uniti si trova a stretto contatto ed intellettualmente allineato con figure storiche come Malcolm X e Dr. Martin Luther King Jr., unendosi – a tutti gli effetti – ai padri del movimento per i diritti civili, che oggi si manifesta anche attraverso Black Life Matters. Quando viene finalmente riammesso nel circuito del pugilato vince nuovamente il titolo di Campione del Mondo dei pesi massimi nell’incontro-scontro con il suo arci-rivale Joe Frazer, in quello che è stato definito “L’incontro del secolo”. “Ho vissuto la storia di Muhammed Ali attraverso libri, i documentari, le fotografie e i video.” Racconta Virgilli, “E pur non essendo mai stato appassionato di pugilato, ho guardato tutto i suoi incontri storici – con l’analisi tecnica dei commentatori – per capire il talento che ha portato Muhammed Ali ad essere universalmente riconosciuto come il più grande pugile di tutti i tempi. Ma la sua virtù più grande” continua l’artista “credo sia stata l’incredibile capacità comunicativa che lo portò a diventare un ambasciatore di pace in un periodo storico colmo di tensioni. In completo contrasto con Mike Tyson, Muhammed Ali aveva la faccia da ragazzo buono e il suo sorriso ha incantato personalitá influenti a cui ha stretto la mano, come il Dalai Lama, Nelson Mandela e Barack Obama.” Muhammed Ali si ritira dal pugilato nel 1979 e pochi anni più tardi annuncia di essere affetto dal morbo di Parkinson. Si spegne il 3 Giungo 2016 all’età di 74 anni.
Il testo della canzone è un preciso spaccato della vita e della carriera del grande campione, con riferimenti precisi al suo modo di comunicare e di intrattenere il suo pubblico, mentre la scelta della strumentazione esalta il periodo storico grazie alle sonoritá di fine anni ‘60.
E’ possibile ascoltare “Muhammed Ali” in streaming nell’album “Punto. A capo.”, il brano è infatti presente in tutte le piattaforme digitali alla traccia numero 7.
“Muhammed Ali” su Youtube: http://vrg.li/ma-y
“Muhammed Ali” su Spotify : http://vrg.li/ma-s