Dopo essere stato pubblicato in tutte le radio italiane, ora WILD DAYS è anche nella playlist Spotify di All music, il portale dedicato alla musica italiana emergente e che vede in questi giorni i klamore in pole position!
La storia dei klamore ormai è nota al pubblico radiofonico che hanno imparato a conoscere la band con il loro primo singolo, pubblicato in radio alcuni mesi fa e ancora presente nella classifica dei brani indipendenti più trasmessi. Con “Segnali unici “ infatti la band capitanata dal chitarrista Davide Fragapane ha incantato il pubblico del web e la critica, dando motivo di acclamare il rock nella sua essenzialità, dove armonia significa anche equilibro tra forma a e contenuto. Non a caso, il singolo precedente, come il secondo, reca una commistione di suoni che ben si allineano con l’idea concettuale alla base del testo, in un crescendo di rinvii stilistici, che rendono il pezzo uno spaccato della nuova ondata indie italiana, oltre che di impressioni sulla realtà attuale. A proposito di questa in particolare, i Klamore hanno voluto concentrarsi su come essa rifletta un condizione umana instabile, in cui le azioni hanno conseguenze talvolta devastanti, tali da mettere in atto comportamenti inconciliabili con un desiderio di giustizia e di rispetto reciproco.
Se “Segnali unici” rappresentava il percorso di un pensiero che traeva spunto da sé per ricorrere ad una soluzione, limitandosi ad aderire ad una delle due alternative presenti e poi scegliendo una via nel momento in cui si era giunti ad un bivio, “Wild days” vuole stabilire un contatto diretto con questo pensiero, risvegliandolo e adattandolo alle nostre esigenze.
Fake news, Politica, algoritmi e Relazioni umane digitalizzate: ogni giorno siamo sempre di più dei consumatori e degli elettori sfruttati dal sistema, incredibilmente interconnessi e dannatamente soli. L’urgenza è quella di attuare nell’immediato questo risveglio, di prendere consapevolezza, di quanto ci stiamo isolando dalla nostra interiorità, rispondendo solo a stimoli materialisti.
I Wild Days, sono esattamente questo: un presente post- industriale patinato e scintillante che nasconde delle voragini sociali ed ideologiche enormi. L’Italia, il mondo sono stuprati quotidianamente, non ci sono più Dei e non ci sono solo idoli. Ci si muove come in un loop nella speranza inconsapevole di non essere inghiottiti da tutto questo. Dov’è finita la capacità dell’essere umano di difendersi da tutto ciò?
Questa rimane per ora una domanda, ma la risposta non tarderà ad arrivare…..
Sonia Bellin
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