Perpetuato da un aggregarsi di suoni che sfiorano orizzonti impalpabili, con incursioni nel rock, ma con chiare tendenze cantautoriali, il nuovo singolo di Army, nome d’arte del cantautore Armando Calabritto, è un pezzo che rappresenta a pieno titolo la nuova scena del cantautorato indie rock, dove originalità significa stare al passo con i tempi e trovare il giusto compromesso tra sonorità moderne, ma al contempo raffinate e mai vinte dalla digitalizzazione.
L’analogico che contraddistingue la perizia tecnica di Army non è solo ricerca dei chiaroscuri con un evidente approfondimento dei contrasti; le tonalità stesse dipinte dal cantautore con la propria timbrica, disegnano figure inimitabili: immagini che sembrano fuoriuscire da un quadro espressionista e che, nella fusione di coloriture emozionali, riescono a tratteggiare una storia. Una storia come quella di “Jane”, il titolo che reca il nuovo singolo di Army e che assurge ad immagine di una figura estatica, quasi inaccessibile ad una mente materialista e troppo immersa nel clamore della vita frenetica. “Jane” è la metafora di chi vuole nascondersi da tutto questo, restando presso di sé, lontano dagli altri, da chi non ci capisce. “Jane” in fondo è in ognuno di noi, in chi riconosce i propri limiti affrontandoli, dando adito ad un’esigenza di trasparenza, di essere se stessi, senza scendere a compromessi, senza per questo scivolare nell’egoismo. Un movimento continuo verso la consapevolezza di potercela fare, anche quando sembra che il nostro animo arranchi verso un confine inesistente, e dove abbiamo la sensazione di precipitare. “Quando sembra che tutto il mondo ti stia per cadere addosso dietro un angolo, d ‘improvviso spunta una mano che ti portera’ alla salvezza.
crederci sempre Jane questo lo sa’ e ce l’ha fatta……”.
E’ questo il vero messaggio che vuole comunicare Army: la visione salvifica di chi crede in qualcosa di più grande e di migliore, di chi si aggrappa alla speranza nei momenti di sconforto con la certezza che un giorno, presto o tardi, tutto questo finirà…
Sonia Bellin
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